CAPO VATICANO & NICOTERA- Canto delle sirene e combattenti per la libertà italiani
- katharinaaronis

- 5 apr
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 15 apr
Seguitemi verso panorami spettacolari e capitoli meno conosciuti della storia italiana

Proseguendo verso sud, arriviamo a Capo Vaticano, dove sicuramente si può godere di una delle viste più spettacolari di tutta la Calabria. In lontananza, si intravede l'Etna, mentre il mare, calmo in quella giornata, emette un fragoroso rumore che riempie l'aria. Qui sembra davvero di essere trasportati in un'epoca mitologica, poiché, secondo Omero, sui massi davanti a Capo Vaticano risiedevano le Sirene, che affascinavano i marinai con il loro canto.
E, a dirla tutta, è probabile che, a certe ore, si possa ancora sentire il loro richiamo 😉 Il nome "Vaticano" deriva dal latino "vaticinium", che significa "oracolo". Secondo la leggenda, qui Ulisse consultò l'oracolo di Manto per scoprire il suo destino e capire quando sarebbe potuto tornare a Itaca.
La giornata è ancora giovane, così il nostro viaggio prosegue verso Nicotera, un piccolo e incantevole borgo sulla strada per Scilla. Il paese è famoso per le sue "lampioni innamorati", le lanterne stradali che sembrano abbracciarsi, come se una si appoggiasse dolcemente sull’altra. Un'idea simpatica, anche se un po' malinconica, perché rappresenta molto più di un semplice trucco per attrarre i turisti. Nicotera è un affascinante borgo di pietra, ben curato e con case restaurate, che sembra essere ancora in letargo durante l'inverno, ma che accoglie chi lo visita con una sensazione di calore e familiarità. Qui si trova anche un monumento dedicato a Giuseppe Garibaldi, che fece tappa con le sue truppe poco prima di conquistare la Sicilia.
La Calabria, insieme alla Sicilia e ad altre regioni del sud, faceva parte fino al 1860 del Regno delle Due Sicilie (di cui parlerò in un post separato). Come accaduto per la creazione dell'Impero Tedesco nel 1871, anche in Italia ci furono movimenti nazionalisti che volevano l'unità del paese. Anziché mantenere una divisione in regni e ducati, il movimento puntava all'unità d'Italia. Garibaldi conquistò rapidamente la Sicilia, dando il via alla nascita del Regno d'Italia.











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