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Una greca in Calabria

Aggiornamento: 13 giu

Perché esiste in Calabria un Centro di Lingua e Cultura Greca? Nell’intervista con Vasiliki Vourda scopro cosa l’ha spinta a fondare il Centro “Ellinomatheia”, com’è il suo lavoro di guida turistica in Calabria e quali sono i suoi desideri per il futuro della Calabria e della cultura greca della regione.


Vasiliki con un gruppo greco a Reggio Calabria, dove nell’Arena dello Stretto la dea Atena protegge la città.
Vasiliki con un gruppo greco a Reggio Calabria, dove nell’Arena dello Stretto la dea Atena protegge la città.
Nell’antichità, tribù greche fondarono colonie in Calabria, e i legami con la cosiddetta «Magna Grecia» — il mondo greco antico nel Mediterraneo — restano forti e tangibili ancora oggi. Chi visita i villaggi grecofoni ha la sensazione di essere trasportato in un luogo e in un’epoca diversi. Questa stessa emozione l’ho provata anch’io, insieme a migliaia di visitatori che ogni anno arrivano dalla Grecia e da Cipro in Calabria, con l’intento di scoprire questi unici legami culturali e linguistici.Nei prossimi articoli approfondiremo la conoscenza di Reggio Calabria e dei villaggi di Gallicianò, Pentedattilo e Bova.

Quando e per quale motivo sei venuta per la prima volta in Calabria? Ti manca qualcosa della Grecia?


Sono venuta per la prima volta in Calabria a Pasqua del 1992, quando ero studentessa Erasmus a Pisa e la mia coinquilina era originaria di Reggio. Mi ha invitata a trascorrere le vacanze pasquali con la sua famiglia e così, grazie a questa occasione, ho conosciuto per la prima volta la Calabria grecofona. Ho anche una prima foto "storica" scattata nel villaggio di Pentedattilo, che mi aveva colpito moltissimo.

Vivo qui stabilmente dal 2001, l’anno in cui ho deciso di lasciare Atene per trasferirmi nel Sud Italia. Non mi sono mai pentita: è stata una scelta di vita consapevole. Sono felice qui con la mia famiglia, mio marito e i nostri due figli, che ormai sono cresciuti e hanno imparato ad avere anche loro due patrie, come me.

Ciò che mi manca della Grecia, oltre alla mia famiglia e agli amici, è il villaggio di mio padre che amo tantissimo: Ellinopyrgos, nella regione di Karditsa.


Com’è il tuo lavoro come guida turistica?


Il lavoro della guida turistica è particolarmente impegnativo, perché non si tratta solo di spiegare monumenti, musei, città, ecc., ma anche di prendersi cura di ogni persona di quel gruppo speciale che si forma per alcuni giorni... e fare in modo che tutti stiano bene!

È una grande responsabilità avere la possibilità di progettare le vacanze delle persone. È importante trasmettere le proprie conoscenze, ma è ancora più importante occuparsi di ogni aspetto dell’esperienza che chiamiamo "viaggio di gruppo".


Collabori strettamente con agenzie turistiche greche e cipriote. Quali sono le reazioni dei visitatori quando scoprono la Magna Grecia e, più in generale, la Calabria?


Le persone che visitano la Magna Grecia sono generalmente ben informate, con una conoscenza da buona a eccellente della sua storia. Hanno scelto questo viaggio consapevolmente, non sono stati influenzati da mode o pubblicità: vengono per vedere e imparare, mossi da una curiosità sana e autentica.Spesso mi chiedono: “Ma davvero qui si parla ancora greco?” oppure “Che cos’è esattamente la Magna Grecia?”

Tutti, senza eccezione, alla fine del viaggio nei villaggi grecofoni partono commossi e affascinati, come se avessero scoperto un’altra Grecia. Una cultura che resiste nel tempo e alla spinta omologante della globalizzazione, grazie ai valori profondamente radicati nella sua identità.


Da sinistra: Un gruppo di viaggiatori visita le famose statue dei Bronzi di Riace a Reggio Calabria // Benvenuti a Gallicianò, o come dicono qui: Kalos irthete // Un gruppo di viaggiatori greci a Taormina, Sicilia


Come descriveresti la Calabria a chi non la conosce? E perché vale la pena scoprirla?


La Calabria è una delle regioni “greche” del Sud Italia. Ha tutti i pregi e i difetti del nostro Paese: bellezze naturali, storia, tradizioni, persone accoglienti, cucina straordinaria… Ma purtroppo soffre anche di problemi strutturali che la affliggono da anni e non le permettono di diventare una meta turistica al livello della Toscana o della Puglia.


Cosa dovrebbe essere fatto per promuovere meglio la Calabria?


Per farlo, non bastano i collegamenti aerei. Servono infrastrutture, alberghi, spiagge attrezzate, una buona rete stradale, ma anche personale formato e specializzato in tutti i settori dell’accoglienza e dell’ospitalità.

Nel mio settore, per esempio, esiste un grande problema legato alla mancanza di guide turistiche autorizzate, dovuto a gravi lacune nella legislazione italiana.

 

Il Centro "Ellinomatheia", nelle immagini 1 e 2, è ora ufficialmente certificato per il rilascio del Certificato di Lingua Greca dell'Università di Salonicco. Nell'immagine a destra, evento culturale con danze tradizionali calabresi nel villaggio grecofono di Pentedattilo, organizzato dall'associazione "La Ginestra".


Perché hai deciso di aprire il Centro Ellinomatheia? E dove si trova oggi, a dieci anni dalla sua fondazione?


La mia vita professionale in Calabria, fin dai primi anni del mio trasferimento, è stata una continua ricerca del legame con la Grecia – all’inizio inconsapevolmente, ma da quando sono diventata guida turistica, con piena consapevolezza.

Dieci anni fa ho fondato il Centro di Lingua e Cultura Greca “Ellinomatheia”, inizialmente per sostenere l’insegnamento del neogreco presso l’Università per Stranieri Dante Alighieri di Reggio Calabria, con la quale avevo appena iniziato a collaborare come docente presso il Centro Linguistico. L’università aveva bisogno di un partner esterno per la gestione amministrativa del centro esami per la Certificazione della Conoscenza della Lingua Greca, e così è nato il centro che porta lo stesso nome.

Quella però si è rivelata solo la scintilla iniziale. Ben presto il Centro si è trasformato in un punto di riferimento, non solo per i cittadini della nostra città, ma anche per scuole greche, università, agenzie turistiche, associazioni e organizzazioni – soprattutto da Grecia e Cipro – che cercavano un contatto nella zona.

Nel corso degli anni, grazie al sostegno di membri e amici, siamo riusciti a realizzare non solo corsi di greco moderno e antico, ma anche seminari di danze tradizionali, teatro antico, proiezioni di film greci, presentazioni di libri, visite guidate, gemellaggi, escursioni, progetti di promozione della lettura e della storia nelle scuole primarie… e molto altro ancora.

Alcune di queste attività e iniziative sono state rese possibili grazie al sostegno di sponsor che ci hanno aiutato a sopravvivere durante i difficili anni della pandemia e a crescere nonostante le sfide.


Qual è il tuo sogno per il Centro Ellinomatheia e per la Calabria?


Per il futuro, sogno che il Centro diventi un organismo vivo e attivo, collegato non solo con università greche ma anche con enti pubblici e privati, associazioni, fondazioni e realtà culturali di tutto il mondo, per unire le forze verso un obiettivo comune.

Abbiamo già iniziato questo nuovo percorso partecipando al Progetto Culturale Comune tra Grecia, Cipro e la diaspora greca: “Le Comunità degli Elleni”, una grande iniziativa che presto prenderà vita, con il congresso fondativo previsto per novembre 2025 a Cipro. Vi partecipano già almeno 25 associazioni fondatrici, e questo è solo l'inizio...

Abbiamo sogni grandi e ambiziosi: ricostruire un mondo ellenico globale, unito dalla cultura e dalla lingua greca – il nostro bene più prezioso.

Su queste basi indiscutibili, sogniamo di costruire un nuovo “paese” degli Elleni e delle Ellenidi di tutto il mondo, dove i valori eterni della "paideia" e dello spirito greco avranno il posto e il ruolo che meritano.


Grazie mille, Vasiliki, per questi spunti così interessanti sul tuo lavoro! Sono felice di aver scoperto questa parte greca della Calabria e non vedo l’ora di approfondire e collaborare di nuovo presto!




 
 
 

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